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Saturday, September 29, 2012

L'amarezza di un italiano

Dopo la lettera a Passera me ne sono arrivate tante di lettere, ed anche adesso dopo piu di un mese mi arrivano ancora commenti, idee, sfoghi.

Fu scritta una sera di scatto, senza pensarci troppo, ed invece e' stata per me un finestra sul sentimento italiano dei nostri giorni.

Questa in calce e' una delle piu' amare. 

Vorrei avercela la bacchetta magica, ma non ce l'ho e non posso che rendere pubblico lo sfogo dell'autore - di cui ho nome, email ed indirizzo - ma di cui non rendo nota l'identita' per delicatezza.

Vivo in un altro paese, probabilmente sono fortunata perche' ho avuto il modo di avere quel poco che ho in maniera onesta, senza vessazioni continue e con l'idea che potevo sfruttare qualsiasi talento che potessi avere in modo pulito. Qui le cose non sono perfette, ci sono le sparatorie un giorno si e uno no,  senza soldi non si canta messa, le corporation hanno creato la loro personale oligarchia, ma un po il merito esiste ancora, un po il governo cerca di fare le cose buone, e anche se rubano-ingannano-mentono, non e' niente in confronto alla palese "cattiveria istituzionale" e ingrassamento dei politici con il denaro, le risorse e gli sprechi pubblici, mentre il cittadino medio resta a guardare.

Occorre insegnare ai bambini ad essere onesti e che anche se "cosi fan tutte" certe cose non si fanno - per l'ambiente, per il bene pubblico e anche se a chiedercelo sono parenti, amici e gente a cui non si puo' dire di no. 

Solo cosi, e fra 30 anni, forse le cose cambieranno.

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Carissima dott.sa Maria Rita D'Orsogna,


Ho letto la sua invettiva (giustissima) contro il ministro Passera e contro Clini a proposito dell'idea bislacca di trivellare l'Italia, sono pienamente in linea con il suo sdegno, le scrivo per comunicare cosa farà un italiano come il sottoscritto: cercherà di sopravvivere.


Ho lavorato per alcuni anni con il giogo della partita IVA che ho poi sospeso in quanto non sostenibile. Non avendo un albo professionale io pago, fra uno scherzo e l'altro, più del 50% di quello che incasso allo Stato, sotto forma di IVA, INPS ed IRPEF. Volesse il Signore che lei non si ricordasse più cosa significhino questi acronimi o che lei sia da così tanto lontano dall'Italia da non averne più alcuna memoria, ma temo che lei sappia di cosa parlo ed anche bene.

Ora mi trovo nella condizione di dover nuovamente riaprire la partita IVA ed in realtà sono molto tentato di salutare tutti ed andarmene, anche se non ho soldi, anche se non ho guadagnato mai abbastanza per poter accantonare niente, anche se ... non so come fare.


Questo per dirle che gli italiani non fanno nulla e non faranno nulla perché la situazione qui è incomprensibile, su un reddito di (al massimo) 17000 euro, pagare almeno il 50% vuol dire trovarsi a sopravvivere con 8500 euro annui, io non so come fare, senza contare che almeno 4/500 euro vanno al commercialista, me ne rimarrebbero 8000.


Io non sono un matematico, ma 8000 diviso 12 mesi fa ... molto poco, anzi pochissimo, visto il costo della vita nella penisola.


Per questo, io, come tanti altri sui connazionali, non facciamo e non faremo niente, perché qui un Sallusti condannato non va in carcere e chi ci dovrebbe stare, viene messo in convento (v. Lusi), mentre un malato di mente, se entra in un ospedale psichiatrico, è molto probabile che non ne esca più.


Cordiali saluti

2 comments:

Marco Mucciarelli said...

Cara Prof. D'Orsogna, nel suo post rivendica "l'idea che potevo sfruttare qualsiasi talento che potessi avere in modo pulito." aggiungendo che negli USA "le cose non sono perfette... il governo cerca di fare le cose buone, e anche se rubano-ingannano-mentono, non e' niente in confronto..".
Incuriosito da quali fossero i suoi ambiti di ricerca ho cercato i suoi lavori su Google Scholar. In molte tra quelle liberamente scaricabili, nei ringraziamenti agli enti che hanno finanziato queste ricerche compaiono i contratti avuti da ARO e ONR. Si tratta dei progetti dell'Organisation of Naval Researches e dell'Army Research Organisation della marina e dell'esercito degli USA?
Spero si tratti di un caso di omonimia con un'altra Maria R. D'Orsogna dell'Università della California. Oppure mi può spiegare cosa contano di fare i militari americani con una flotta di veicoli senza conducente come quella descritta in quegli articoli?

wanadobee said...

Ma che domanda e' ? Perche' non lasci perdere le battute sull'omonimia e vieni al punto ? Se hai qualche insinuazione da fare alla D'Orsogna non c'e' bisogno di arrivarci in un modo cosi' contorto.

Considerato che sei un professore universitario e direttore di un centro ricerche dovresti sapere bene come funziona il sistema dei grant negli Stati Uniti. O e' troppo da chiedere a un:

"Laureato in Fisica, sono professore universitario e insegno Sismologia Applicata presso la Facoltà di Ingegeria dell'Università della Basilicata. Dal luglio 2012 sono direttore del Centro Ricerche Sismologiche dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (OGS). "