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Friday, March 9, 2012

Lettera ai vescovi di Basilicata - parte prima


Cronistoria: il primo invio di lettere in forma cartacea da parte mia verso i 5 vescovi di Basilicata - Agostino Superbo, Vincenzo Orofino, Giovanni Ricchiuti, Gianfranco Todisco, Salvatore Ligorio- e' stato verso la meta' di Aprile del 2011.



Non ho ricevuto risposta alcuna.

In seguito ho mandato ai vescovi di Basilicata questo email che ora rendo pubblico, in Giugno 2011. Mi rispose solo uno di loro.

La prossima puntata sara' la lettera finale, di questi giorni.

Come gia' detto, non sono nessuno ma non posso accettare che la chiesa stia zitta di fronte a questo scellerato raddoppio lucano e alla devastazione ENI, Total e ora anche Shell.

Questo e' il mio tentativo di ricordare loro che hanno delle responsabilita' morali e che il silenzio non e' accettabile.

Il cristianesimo - quello che hanno insegnato a me almeno - e' per i deboli, e' per la vita, e' per la giustizia. Non e' per i prepotenti, per la paura e per il silenzio.

E no, non sono anticlericale. Sono solo una che vuole che la parole vadano di pari passo con i fatti. Altrimenti il vangelo e' solo una favola.

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Los Angeles, 7 Giugno 2011

Gentile Vescovo,

Mi chiamo Maria Rita D'Orsogna, sono un fisico, ho 38 anni e sono professore associato in matematica applicata in una Universita' Californiana. Da vari anni mi adopero per evitare che l'Abruzzo e per quanto mi e' possibile altre regioni d'Italia si trasformino in un enorme campo di petrolio, come purtroppo gia' accaduto in Basilicata.

Le ho scritto circa un mese fa via posta cartacea per chiederle un intervento della chiesa di Basilicata sul tema delle estrazioni petrolifere nella sua regione.

Saro' molto schietta. Io trovo che sia semplicemente inaccettabile che la Chiesa di Basilicata non abbia nulla da dire riguardo alla questione petrolio, quando ogni santo giorno ci sono notizie di incidenti, sversamenti, proposte di raddoppiare le estrazioni, campi inquinati, persone che si sentono male, aumenti di malattie, laghi inquinati, pesci morti e sorgenti chiuse.

Da cattolica praticante sono letteralmente scandalizzata e mi vergogno profondamente di questo silenzio assordante che nulla ha a che fare con lo spirito piu' autentico del Vangelo, che e' fatto di impegno, di voglia di difendere gli indifesi, di mercanti scacciati dal tempio, di posizioni prese anche quando sono scomode.

Qui non si tratta di ambientalismo fine a se stesso, di posizioni ideologiche, di destra o di sinistra.

Qui si tratta della vita delle persone, quella stessa vita di cui la chiesa, a parole, dice di essere difenditrice. Ma la vita non e' solo la lotta all'aborto o all'eutanasia o alla pillola anticoncezionale.

La vita e' anche tutto quello che c'e' in mezzo il nascere e il morire. La vita e' fatta di aria che si respira, di cibo che si mangia, di acqua che si beve, di speranze per un futuro migliore, di giustizia sociale per tutti.

In Basilicata, in Val d'Agri, l'ENI ha distrutto tutte queste cose e non ci sono mezze parole per dirlo.

La chiesa d'Abruzzo ha avuto il coraggio di pronunciarsi contro le estrazioni petrolifere, per via dell'intera Conferenza Episcopale d'Abruzzo e di Molise, ed e' stata da sempre al fianco dei cittadini nella lotta al petrolio e alla costruzione di un Centro Oli del tutto simile a quello di Viggiano. Anche la diocesi di Termoli e di Larino si e' espressa contro le trivellazioni nel mare Adriatico.

Perche' invece la chiesa lucana tace da 15 anni a questa parte?

Di cosa si ha paura? Sono i petrolieri, gli affaristi e i politici collusi che dovrebbero avere paura, e non la chiesa.

La gente ha fame di una chiesa attiva, che si sporchi le mani con i loro problemi reali, calati nel concreto, proprio come Gesu, che prima di predicare dava da mangiare alla gente e li curava dalle malattie.

Ecco, mi auguro che la chiesa di Basilicata possa finalmente prendere posizioni nette e schierarsi contro l'ulteriore distruzione della regione perche' sono in arrivo altri pozzi, altri centri oli, altri parchi violati nell'assenso apatico della quasi totalita' della classe politica di Lucania.

Mi auguro che la Chiesa di Basilicata possa lavorare in difesa della vita vera e al fianco di tutti quelli che da anni si adoperano per una Basilicata migliore, finora lasciati troppo soli.

Ecco qui la chiesa d'Abruzzo e di Molise:

Qui

Qui

Qui

Qui

MRD

2 comments:

enzo said...

Ottimo! Vedremo se adesso risponderanno.
Ho condiviso in bacheca e vedo se riesco a riportarlo sul giornale.
Ciao.

Anonymous said...

sante parole!