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Wednesday, November 10, 2010

BP story - oleodotti corrotti a Prudhoe Bay




BP knowingly, or with deliberate recklessness,
failed to properly maintain,
operate, inspect and monitor
its pipelines at Prudhoe Bay


Dagli atti al processo contro la BP

In Italia la manutenzione e' spesso un optional, e mi sono qualche volta chiesta chi e' che controlla il livello di corrosione degli oleodotti petroliferi esistenti, in Basilicata ma anche nel resto d'Italia.

Ecco allora la storia di Prudhoe Bay, in Alaska, firmata BP.

Accadde un anno dopo lo spaventoso incendio alla raffineria di Texas City, dove morirono 5 persone.

Il campo di Prudhoe Bay fu scoperto nel 1968 e all'apice della sua produttivita' giunse a produrre 1.5 milioni di barili di petrolio al giorno, nel 1977 e per conto della BP. Alla fine degli anni ottanta il declino a causa del depauperamento del giacimento. Nel 2006 si estrassero solo 400 mila barili di petrolio.

Fino a quella data, il 2006, la BP e l'industria petrolifera avevano continuato a sostenere l'ottima coesistenza fra natura e petrolio, e che si poteva continuare a cercare e a pompare petrolio su larga scala senza rischi.

Questo sogno svani' il 2 Marzo del 2006.

Gia' fra il 1996 e il 2004 si erano registrate circa 500 perdite di petrolio l'anno nel campo petrolifero di Prudhoe Bay. Qualche volta le perdite erano state minori, qualche volta piu' gravi ma siccome era tutto cosi' remoto, non aveva mai fatto davvero notizia.

Come direbbe la Confindustria, tutt'apposto.

Ma il 2 Marzo del 2006 un operaio per caso vide una macchia nera coprire le nevi e ghiacci dell'Alaska vicino all'oleodotto del campo di Prudhoe bay.

La macchia era in realta' un enorme quantita' di petrolio amaro.

Un tubo mangiato dall'erosione aveva perso circa 267 mila galloni di petrolio, un milione di litri. L'operaio se n'era accorto solo dopo cinque giorni dall'inizio delle perdite.

Quando iniziarono le indagini, tutti i tecnici rimasero esterrefatti dalla vastita' del problema corrosione. In alcune parti i tubi della BP erano spessi tanto quanto una lattina di coca-cola. Per roba altamente corrosiva.

Il petrolio era fuoriuscito da un buco di 60 centimetri di diametro! Dovettero sospendere l'intero sistema di tubazione per varie settimane per aggiustare il problema.

E la colpa di chi e'? Tutti unanimi: del fallimento della BP di monitorare la corrosione dei suoi tubi.

Queste "dimenticanze" non erano casuali, ma una diretta conseguenze di pratiche decise dall'alto per far risparmiare soldi alla BP.

Meno controlli, meno personale, piu' guadagno. Tanto piu' che il campo diventava meno produttivo a causa dell'eta' e del naturale declino. Cioe': il campo invecchia e pompa di meno, e allora invece di aumentare i controlli, li diminuiamo cosi il guadagno resta alto.

I primi allarmi c'erano gia' stati nel 1992, quando si parlo' di accumuli pericolosi di calcio nelle tubature. Nada.

Nel 2003 un rappresentante dell'unione dei lavoratori - una sorta di sindacato - scrisse una lettera all'avvocato della BP per dirgli che erano preoccupati della mancanza di personale addetto ai controlli della corrosione. Dissero che non era accettabile che il numero dei controllori della corrosione fosse ridotto da otto a sei. Nada.

Il capo della sezione ambiente, tale Walter Massey, scrisse in un report del 2004 che se non si interveniva subito, ci sarebbe stata una "major catastrophic event" e che il taglio alla sicurezza aveva causato "grave corrosione" agli impianti. Nada.

Seguirono altri email e lettere dello stesso tipo inviati periodicamente alla casa madre. Nada.

Finalemente nel 2006 il tubo corrotto esplode con enormi distese di petrolio scintillante fra il bianco delle nevi dell'artico.

Nel 2007 la BP fu multata di 20 milioni di dollari per il disastro ambientale. Nel 2010 e' stata portata in causa dal fondo pensioni britannico perche' a causa della poca serieta' della BP hanno perso soldi. Il fondo copre gli interessi di 67,000 lavoratori britannici, inclusi quelle delle citta' di Edinburgo.

Durante le indagini venne fuori che la BP aveva cercato di risparmiare sugli inibitori di corruzione e che le decisioni in merito non venivano prese in base alla sicurezza, ma in base ai guadagni.

Fino a quel momento la BP aveva postato profitti record.

Ecco come: per 14 anni non avevano fatto manutenzione e controlli di sicurezza!

BP had received repeated warnings from multiple sources and knew that its pipelines were severely corroded, repeatedly cut corrosion-inhibiting maintenance in order to reduce costs and improve profits, and failed for more than 14 years to inspect the inside of the pipelines with an in-line inspection tool that would have precisely identified the level and location of the corrosion.

Della BP riparleremo, perche' la storia degli oleodotti non e' finita, ma la domanda che sorge spontanea, e ': e in altre parti del mondo?

E in Italia? L'idrogeno solforato e' altamente corrosivo, e il petrolio italico ne e' saturo.

Chi controlla?

Le acque di produzione sono corrosive, e queste aumentano con il passare del tempo. Chi controlla?


Fonti: Wikipedia, Oil and Gas

1 comment:

davide said...

povere pipeline!
forse non ho carpito il doppio senso,
sicuramente dietro il petrolio c'รจ spesso corruzione e devastazione,
ma ingegneristicamente parlando sarebbe meglio oleodotti corrosi.