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Thursday, May 21, 2009

L'affondamento della Prestige: nunca mais










La petroliera Prestige si inabisso' lungo le coste spagnole della Galizia nel 2002.

Fu il peggior disastro ambientale della storia della Spagna. Migliaia e migliaia di chilometri di costa e di spiagge spagnole e francesi furono devastate. Furono contaminate anche l'isola di Wight, e le isole Canarie.

L'incidente fu a causa di una tempesta che causo' il distacco di un pezzo di nave e da cui vennero riversati in mare 20 milioni di galloni di petrolio, circa 80 milioni di litri.

La nave peregrino' per vari porti perche' nessuno voleva accoglierla, e alla fine si inabisso' nel mare.

Il comandate della nave fu arrestato per non avere collaborato nell'opera di salvataggio e per distruzione ambientale.

Il rilascio del carico di petrolio della Prestige duro' per mesi, riversando 500 litri al giorno senza sosta.

Il risultato e' che ci furono morie di coralli, squali, pesci e di uccelli. L'industria della pesca soffri' moltissimo e tutta l'attivita' fu fermata per sei mesi a causa del grave inquinamento. Il governo spagnolo fu accusato di voler minimizzare la portata dell´incidente per non creare danni di immagine.

Nonostante l'opera di pulizia, portata avanti soprattutto dai volontari della Galizia e nonostante le premure di tenere tutto a tacere, l'inquinamento persistette, anche se non in modo visibile come le macchie nere del petrolio. Dopo un anno dall'incidente infatti, ci furono studi dell'Universita' de La Coruna a mostrare che a causa del petrolio della Prestige, pesci, crostacei e polipi avevano alti livelli di idrocarburi aromatici policiclici (il benzene), che sono cancerogeni.

Si calcolo' che la vita marina sarebbe stata impattata dagli scarichi per almeno 10 anni e che tutta la catena alimentare ne avrebbe risentito, dal plankton all'uomo. Il fermo dei sei mesi, secondo vari ricercatori non e' stato sufficiente a garantire l'assoluta sicurezza dei prodotti marini, infatti si consiglia ancora di non mangiare pesce della Galizia.

Alla fine dell'operazione pulizia i cittadini formarono un gruppo detto "Nunca mais" per vigilare sul loro mare e per chiedere risarcimenti. Il costo sia economico che ambientale, fu paragonabile a quello della petroliera americana che si inabisso nell'Alaska, la Exxon Valdez: entrambi gli incidenti costarono attorno ai 2 mila miliardi di euro.

Il porto di Ortona continua ad ingrandirsi, nel silenzio generale. Nonostante le parole di Scaroni all´Aquila, quel porto e' li per commerciare petrolio, che arrivera' da Ombrina, Pineto, Miglianico, Vasto, Teramo e da altre localita' dell´entroterra pronte ad essere trivellate a partire dal primo gennaio 2010. Come ho ripetuto all'inverosimile, gli incidenti petroliferi sono frequenti, gravi, e riversibili solo su scale molto molto lunghe ed il porto in quella posizione cosi centrale per la costa teatina e per questo infelice ne aumentera' le possibilita'.

Ad Ortona, cittadini e amministratori avevano una scelta: turismo o petrolio. A parte qualche eroico gruppo di persone, la maggior parte degli Ortonesi, per silenzio, ignavia o menefreghismo ha effettivamente scelto il petrolio per la propria citta.

E' triste ma e' cosi.



Fonti:New Scientist, Wikipedia

4 comments:

elena said...

L'Italia intera potrebbe campare di turismo in tutte le sue forme (culturale, naturalistico, storico ecc), e invece... niente. Si preferisce cementificare tutto e ricoprire l'Italia di capannoni e industrie, che tristezza.

Volevo segnalarti un'informazione sull'ENI ma non conosco la tua mail, la copio-incollo qui con la fonte (nel caso rimuovi pure se ritieni).

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>>> Citaz:
Avete notizie documentate sui finanziamenti (da parte di chiunque) a legambiente e wwf, oltre che greenpeace?
Ho inoltrato questa cortese domandina alle tre pie associazioni senza ricevere neanche una rispostina... <<<


penso che nessuna di quelle associazioni ti dirà che prende soldi da industrie simili... [Eni, Shell, British Petroleum ecc]nel caso di eni la cosa passa sottoforma di collaborazione in programmi 'speciali' multidisciplinari...
te ne puoi fare una idea qui:

http://www.eni.it/en_IT/sustainability/sust-relations-stakeholders/international-associations/international-associations.shtml

in cambio della politica 'ambientalista' e per il migliore sfruttamento delle risorse geologiche, eni ha ottenuto che greenpeace improvvisamente ha abbandonato un buon 70% delle proteste che aveva contro eni.
Credo che le uniche attualmente rimaste in piedi siano una sulla trivellazione per lo sfruttamento delle risorse del' antartide, e una riguardante le politiche di sicurezza degli impianti eni nell' estremo oriente.
In compenso gli impianti enichem (ora syndial o polimeri europa) hanno sistemi di sfiato in atmosfera e purificazione dei gas a dir poco patetici... generalmente vengono usate torce smokeless o combustori ceramici che spesso non funzionano per più di una ora consecutiva...

il combustore gestito dal' impianto che alimentava il cumene a quello dove lavoravo io per esempio aveva subito delle modifiche per bypassare la zona di fiamma perchè appena venivano convogliati gli sfiati degli impianti il LEL (indice di esplosività) andava quasi a fondoscala...
in sostanza il combustore veniva fatto marciare con un filo di gas pilota necessario per tenere accesa la combustione, e al pannello gli allarmi erano bypassati.
E i fumi? In aria...
Lo stabilimento andava perennemente in deroga alle regole ambientali, e quando arrivava l' ispezione per gli impianti di sicurezza e per il combustore questo veniva alimentato con un filo di gas provveniente dagli impianti inertizzati con azoto... la visita in sala controllo durava al massimo 15 minuti durante i quali i quadristi riuscivano a 'gestire' il combustore.


Fonte: commento su un forum
http://tinyurl.com/r7f6p8

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complimenti e grazie infinite per l'ottimo blog
elena

giosuè said...

Eni: 1.000 posti a rischio a Livorno, presidio a Roma

fonte:
http://www.rassegna.it/articoli/2009/05/22/47480/eni-1000-posti-a-rischio-a-livorno-presidio-a-roma


L'ENI fa profitti, inquina e se ne va...

giosuè said...

Ecogolfo per l’ambiente, politici ed esperti a confronto

dobbiamo svegliarci da un sonno che si protrae da oltre mezzo secolo, giacché sappiamo che il territorio è compromesso e, nel terzo millennio, non è più tempo per dominatori che arrivano, deturpano e se ne vanno

fonte:
http://www.corrieredigela.it/leggi.asp?idn=CDG121500&idc=1

giosuè said...

RIFIUTI TOSSICI CENTRALE ENEL A CARBONE; 10 ARRESTI/ disastro ambientale: arrestati anche funzionari ENEL

fonte:
http://www.unonotizie.it/5353-rifiuti-tossici-centrale-enel-a-carbone-10-arresti-disastro-ambientale;-arrestati-anche-funzionari-enel.php