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Tuesday, May 17, 2016

Rinnovabili dappertutto










"What seems extraordinary today will be 
commonplace in Europe in just a few years"

"Renewable energy is now the preferred 
option for new power generation capacity around the world"

Le notizie sulle rinnovabili sono di crescita e di ottimismo, da ogni angolo del pianeta.

In Portogallo per ben quattro giorni di fila l'elettricita' e' arrivata dalle rinnovabili: sole, vento ed idroelettrico per quasi 110 ore consecutive.  Qui, e in tutta la penisola iberica, a farla da principe e' il vento. E quello che e' impressionante e' la rapidita' con cui si e' arrivati a questo record: secondo Eurostat fino al 2013 il Portogallo generava meta' della sua elettricita' dalle fonti fossili, il restante 27% era da nucleare, il 13% dall'idroelettrico e solo il 10% da sole e vento. Passano due anni e le rinnovabili arrivano al 48% secondo stime ufficiali del governo portoghese. 

In Germania nei giorni 8 e 15 Maggio 2016 la produzione di energia elettrica da rinnovabili e' stata cosi' abbondante che in diversi intervalli da 15 minuti l'uno i costi energetici sono diventati negativi: i consumatori venivano pagati per usare elettricita'.

Queste tendenze si ripetono da anni ormai, e tutto crescera' negli anni a venire: la Energiewende tedesca va avanti senza sosta, con l'obiettivo chiaro di rimpiazzere nucleare e fonti fossili.  Nel 2015 sole e vento hanno hanno prodotto il 33% dell'energia del paese. La percentuale cresce ogni anno, visto che nuovi impianti continuano ad essere progettati per il paese. L' obiettivo e' del 100% entro il 2050. In Danimarca nel 2015 le rinnovabili hanno contribuito per il 42% del totale.

A livello globale nel 2015 le rinnovabili sono cresciute dell'8% rispetto al 2014, il maggior tasso di crescita di sempre. I maggiori passi in avanti sono stati fatti nei paesi in via di sviluppo dell'America Centrale e dall'Asia. Gli investimenti planetari sono a 286 miliardi di dollari.

Perche'? Perche' diminuiscono i costi delle rinnovabili, e perche' i fattori sociali tendono a favorire sole e vento. Nonostante i prezzi di petrolio e gas crollano, le nostre piccole e grandi proteste che si ripetono in tutto il mondo, una maggior coscienza ambientale, e la paura di ripercussioni politiche porta sempre di piu' alla morte dell'industria fossile.

Intanto, i paesi produttori di petrolio sono in profonda crisi. Il Canada avvolto dalle fiamme perde almeno 760 milioni di dollari a causa del fermo della produzione in Alberta, l'Arabia Saudita scopre il sole perche' si rende conto che il petrolio prima o poi finita', e il Venezuela e' all'orlo del collasso, sociale, economico, politico. Il sistema sanitario del paese in pochi anni si e' disintegrato.

Non e' tutto roseo come sembra nella terra delle rinnnovabili. Il fatto che in Germania si sia dovuto pagare i consumatori per usare energia nei momenti di maggiore produzione e' indice del fatto che il sistema e' ancora troppo rigido, che la rete elettrica e' sovraccarica e che occorre sviluppare migliori metodi di stoccaggio. Ma queste sfide sono appunto, sfide, da affrontare con intelligenza per perfezionare la transizione.
 
Venti anni fa si pensava che niente di tutto questo fosse possibile. E ora eccoci qui - le fonti fossili che si avviano a passare alla storia, e tutto quello che ci resta da fare e di migliorare la tecnologia di trasmissione e distribuzione.  Faremo anche questo. 

Qui le immagini struggenti del Venezuela che produce 2.7 milioni di petrolio ma che non ha garze e sapone per la sua gente.

 

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