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Tuesday, May 17, 2016

Il petrolstato del Venezuela: finiti i soldi per stampare soldi, finita l'elettricita', finito il sistema sanitario.







“This is criminal that we sit in a country with this much oil, 
and people are dying for lack of antibiotics” 

Oneida Guaipe,  Venezuela

"There are people dying for lack of medicine, children dying of malnutrition 
and others dying because there are no medical personnel" 

Yamila Battaglini,  medico

"I doubt that anywhere in the world, except in Cuba, 
there exists a better health system than this one"

Nicholas Maduro, presidente del Venezuela

Il reportage del New York Times, domenica 15 Maggio, sulla situazione degli osepdali del Venezuela e' disarmante.  Siamo a Barcelona, non quella luccicante della Spagna, ma una citta' costiera dei Carraibi di questo petrolstato che e' all'orlo del collasso. Nell'ospedale di Barcelona, Venezuela, gia' dal primo mattino mancano antibiotici, flebo, cibo. Muoiono tre neonati. Poi salta l'elettricita'. Si fermano i respiratori nel reparto maternita'. I medici cercano di fare quello che possono pompando l'aria a mano nei corpicini indifesi come meglio possono.  Alla fine della giornata i neonati morti sono sette.  In un solo ospedale, in un solo giorno.

I medici dicono che sono storie di tutti i giorni, e che dei tanti risvolti della crisi economica del paese, quello degli ospedali e dei pazienti che muoiono e' forse il piu' terribile. 

Manca tutto, anche guanti e sapone. Le ambulanze non hanno taniche d'ossigeno e la gente muore durante il trasporto in ospedale. Manca l'acqua per pulire i tavoli dopo gli interventi chirurgici. I medici si lavano le mani con le poche gocce che hanno di acqua minerale.  Le medicine per i tumori si trovano solo sul mercato nero. Molti macchinari sono rotti, e non vengono riparati. Spesso i pazienti giacciono per terra coperti dal loro stesso sangue. Se non ci sono parenti, nessuno lo pulisce. Molti arrivano con problemi tutto sommato minori, ma escono dall'ospedale morti. Gli uffici sono aperti sono due giorni la settimana perche' non c'e' energia. 

Una delle storie piu' emblematiche e' del Novembre 2015, quando scoppio' una pompa d'acqua presso l'ospedale dell'Universita' delle Ande. Senza acqua, senza sapone, senza antibiotici, i medici dovettero operare l'appendicite acuta un paziente su un tavolo coperto di sangue del paziente precedente. 

Il dottor Christian Pino dice che e' come rivivere scene del 1800. Nel 2012 il tasso di mortalita' per i neonati negli ospedali pubblici di meno di un mese era dello 0.02%. Adesso, dopo tre anni, siamo al 2%. Cioe' un neonato su cinquanta muore dopo la nascita.  Un aumento di un fattore cento. Il tasso di mortalita' delle mamme e' aumentato di cinque volte. In uno dei principali ospedali pediatrici di Caracas, il J. M. de los RĂ­os, sono in funzione solo due sale operatorie su nove.  

E poi c'e' la corruzione. In  tutto questo caos, qualche settimana fa e' stato arrestato Aquiles Martinez, il direttore dell'ospedale Luis Razetti di Barcelona, quello dei sette bambini morti in un solo giorno, perche' aveva rubato materiale per l'osepdale, fra cui 127 scatole di medicinali e attrezzatura medica. Le autorita' hanno trovato infestazioni di cimici, pazienti avvolti in garze insanguinate, ricette e cartelle cliniche scritte su estratti conto personali. Era finita la carta e usavano quella della banca. Mancano anche le lastre per i raggi, per cui invece che stampare le immagini, i pazienti fanno le foto dal cellulare per mostrare articolazioni e ossature ai medici.

Una paziente diabetica non ha potuto ricevere la dialisi perche' si erano rotti i macchinari, una infezione le si era diffusa sui piedi ed alla fine glieli hanno dovuti amputare. In altri casi va peggio: altri sono morti perche', mancando l'elettricita' non si potevano fare trasfusioni di sangue.  Non sempre i tumori non vengono diagnosticati in tempo perche' le attrezzature non sono funzionali.
Molte delle incubatrici per i neonati sono rotte.

A volte i medici presentano una lista ai familiari di cose che possono essere utili, e che normalmente verrebbero fornite dall'ospedale ma che non ci sono. E cosi iniziano le processioni al mercato nero alla ricerca di medicinali, pannolini, garze, soluzioni, carta igienica e lenzuola. L'inflazione e' alle stelle e diventa sempre piu' difficile trovare merce a prezzi ragionevoli anche al mercato nero.

Com'e' potuto succedere tutto questo? Non e' il Venezuela uno stato con le maggiori riserve del mondo di petrolio? E il petrolio non porta ricchezza e lavoro e gioia a tutti? 

E' successo perche' il governo non si e' mai preparato per i giorni di burrasca, ha speso e spanso quello che ricavava senza mai prevedere che i prezzi del petrolio collassassero cosi' di un terzo rispetto al 2014.  E hanno pensato di risolvere tutto semplicemente stampando piu' moneta. Ha funzionato per un po, ma non e' servito a sistemare l'economia, e' arrivata l'iperinflazione e il paese e' alla paralisi. Come gia raccontato da queste pagine, il bolivar non vale quasi niente, le file per mangiare si allungano, e spesso ci sono resse davanti a supermercati, vuoti.
Tutto si aggrava a causa delle lotte politiche: gli avversari del presidente Nicholas Maduro, il successore del defunto Hugo Chavez,  hanno dichiarato l'emergenza umanitaria a Gennaio 2016 e hanno approvato una legge che permette al Venezuela di accettare aiuti internazionali per almeno cercare di sanare le basi del sistema sanitario. 

Maduro va in televisone per annunciare il rigetto di questi tentativi perche', ai suoi occhi, erano un tentativo di privatizzare il sistema sanitario e di indebolire il suo mandato.

Disse che forse solo a Cuba esisteva un sistema sanitario migliore di quello del Venezuela.

Il Venezuela che non riesce a dare bende pulite alla sua gente produce 2.7 milioni di barili di petrolio al giorno.








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