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Monday, July 16, 2012

Betta contro la Aleanna Resources




IO NON VOGLIO CHE NESSUNO BUCHI LA MIA TERRA

Elisabetta Sala, 
Fabbrico, Reggio Emilia 
Luglio 2012


Quello che segue e' uno scambio di email fra Elisabetta Sala, una Cittadina coraggiosa e combattiva di Fabbrico, in provincia di Reggio Emilia, nella zona del terremoto di Maggio 2012 e Stefania Bruni, una rappresentante della Aleanna Resources che cercava di tranquillizzare tutti con la solita sciorina del "sono solo esplorazioni" e noi portiamo lavoro, soldi, felicita' a tutti.

La pubblico perche' e' bella e perche' la Aleanna e compari devono sapere che qui non prendono in giro nessuno, e che nessuno ce li vuole qui, ad insistere con il trivellare una zona sismica, e gia' bucata a piu' non posso.

Della Aleanna Resources abbiamo parlato tante volte su questo blog. Ad esempio qui, qui, e qui.







Fantozza: 102.4 chilometri quadrati -  Bugia: 104.7 chilometri quadrati


L'indirizzo email - pubblico - della dottoressa Stefania Bruni e' sbruni@aleannaresources.com. Notare che i petrolieri hanno bisogno di una "specialista" nella comunicazione e nei contatti con la stampa, ovviamente per ripulirsi la coscienza. Quanti soldi sprecati!



Ecco una cosa carina, sommergere questa Bruni di email di contrarieta',  e non perche' ce l'abbiamo con lei, che e' solo una semplice impiegata, ma se non altro per dare il messaggio ai capi di Roma, Dallas o dovunque essi siano che VERAMENTE NON CE LI VOGLIAMO QUI:

Ecco allora cosa dice Betta alla Aleanna Resources:



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Buongiorno dottoressa Bruni

vi ringraziamo per la solidarieta' dimostrata pubblicamente per noi popolazioni colpite dal recente terremoto.

Ma terremoto a parte, che ci volete fare con i permessi esplorativi proprio su casa mia ? O di fianco a casa mia perche' non e' che Novellara, Reggiolo o Rolo sian lontani.... E comunque non e' nemmeno piu' questo il principio.

IL PRINCIPIO E' CHE L'ITALIA E' UN TERRITORIO FRAGILE, STANCO, IN MOVIMENTO, INQUINATO, DANNEGGIATO, E AL COLLASSO.

Percio' basta con qualsiasi attivita' che possa mettere in pericolo l'ambiente in quasiasi modo.

Lasciarvi la possibilita' di RICERCARE idrocarburi nel nostro sottosuolo equivale ad accettare il fatto che nell'eventualita' essi venissero trovati, li' nascerebbe un pozzo estrattivo, si andrebbe in profondita', fino a 3000 metri, ed un pozzo di gas non sbuca da solo come un fungo.... Occorre TRIVELLARE.

Percio' io non accetto. IO NON VOGLIO CHE NESSUNO BUCHI LA MIA TERRA.

A che serve un permesso eplorativo se non ad esplorare il terreno alla ricerca di Gas o greggio?

Come si esplora? Con la torcia ? Il microscopio? La lente di ingrandimento?

Sappiamo come operate.

E' sufficente chiedere a chi ha gia' autorizzato le perforazioni anche nella bassa mantovana anni fa.

E' sufficente informarsi un pochino.

Lo sapete che adiacente a noi c'e' gia' operativa la concessione Mirandola da oltre 30 anni - vero?

Alcuni di noi, come la sottoscritta, hanno anche amici, parenti o conoscenti che lavorano presso i pozzi esistenti.

Percio' noi emiliani siamo informati sulle tecniche esplorative e su come funzionano le estrazioni di idrocarburi nel sottosuolo.

Voi avete eliminato il video delle perforazioni, ma i vostri colleghi di Po Valley hanno interessanti Brochure...

La ricerca di idrocarburi viene effettuata con tecniche conosciute benissimo dal pubblico, ormai anche da quello di bassa o media cultura.

Percio' bando alle chiacchiere signori.

Come abitante del comune di Fabbrico RE, come cittadina emiliana, sono contraria a qualsiasi attività esplorativa nel sottosuolo che possa danneggiare fauna e flora locale.

Abbiamo oasi faunistiche. Zone di riserva.

Siamo in tanti ad essere contrari ai vostri interventi, a quelli di Po Valley, Terracon, Edison.

Siamo in tanti sopra e sotto Reggio Emilia. Chi ignora verrà informato.

Gazzetta di Reggio Emilia

Io mi metto di traverso.

Nella mia zona non bucherete un cm.

Deferenti ossequi.

Elisabetta Sala abitante di Fabbrico RE

4 comments:

Anonymous said...

eccezionale.-questo vuol dire aver una coscienza civile.

iniminimainimo said...

Complimenti a Elisabetta! Fossero tutto così i petrolieri non avrebbero vita facile...

nick said...

fossero tutti come Betta andremmo a piedi ed accenderemo candele. Meditate gente si inquina di più a bruciarlo il petrolio e noi bruciamo idrocarburi russi,libici ecc.. E poi ci lamentiamo se l'energia è cara e di conseguenza c'è la crisi. Informiamoci meglio e facciamo meno gli ipocriti. E sicuramente rischioso tornare a casa in macchina mentre i terremoti sono sicuramente da non attribuire alle trivelle. L'italia si sta spostando verso l'europa. Pensate che energia ci vuole. nemmemo qualche bomba atomica della nuova generazione potrebbe creare un terremoto rilevante. Ditemi se c'erano pozzi di petrolio nel medioevo quando Ferrara è stata rasa al suolo da un terremoto. Buttate i telefoni, le protesi, la maggior parte degli indumenti le scarpe di gomma i computer e l'elettricità fatela viaggiare su fili di rame senza nessuna gomma. Le vetture elettriche fatele viaggiare con le ruote di legno. Anche i paesi più verdi come la Danimarca e la Svizzera fanno ricerca di idrocarburi senza tanti problemi. Sono verdi e inquinano meno di noi ma non sono stupidi. Il mondo moderno è sempre girato intorno all'oro nero e il paradosso ò che i paesi che scopriranno fonti alternative saranno quelli che avranno le risorse per investire nella ricerca e quindi chi già possiede e/o gestisce il fossile. Quindi gestiamo bene quello che è nostro e ricordiamoci che è una questione di sopravvivenza. Possibile che noi italiani non ragioniamo mai. Nel Tamigi è tornato il Salmone e gli inglesi adottano il fracking cosi come i Norvegesi e le loro campagne non fumano con i rifiuti tossici come le nostre. Pensate che complessivamente un pozzo di petrolio inquina meno di un centro commerciale e comunque a Ferrara c'è una fabbrica della montedison o giù di li che non solo sicuramente inquina ma deturpa anche il paesaggio. Pero ipocriticamente quella non si tocca perchè la gente ci lavora. Allora di cosa stiamo parlando? Dal prezzo degli idrocarburi dipendono tutte persone che hanno perso il lavoro perchè la loro fabbrica è andata all'estero. Gli stati uniti hanno aumentato la produzione e sono i primi al mondo rilanciando la loro economia. I cinesi pensano di aprire fabbriche in America perchè ora è conveniente. per favore riflettete e fate riflettere anche gli altri.

nick said...

fossero tutti come Betta andremmo a piedi ed accenderemo candele. Meditate gente si inquina di più a bruciarlo il petrolio e noi bruciamo idrocarburi russi,libici ecc.. E poi ci lamentiamo se l'energia è cara e di conseguenza c'è la crisi. Informiamoci meglio e facciamo meno gli ipocriti. E sicuramente rischioso tornare a casa in macchina mentre i terremoti sono sicuramente da non attribuire alle trivelle. L'italia si sta spostando verso l'europa. Pensate che energia ci vuole. nemmemo qualche bomba atomica della nuova generazione potrebbe creare un terremoto rilevante. Ditemi se c'erano pozzi di petrolio nel medioevo quando Ferrara è stata rasa al suolo da un terremoto. Buttate i telefoni, le protesi, la maggior parte degli indumenti le scarpe di gomma i computer e l'elettricità fatela viaggiare su fili di rame senza nessuna gomma. Le vetture elettriche fatele viaggiare con le ruote di legno. Anche i paesi più verdi come la Danimarca e la Svizzera fanno ricerca di idrocarburi senza tanti problemi. Sono verdi e inquinano meno di noi ma non sono stupidi. Il mondo moderno è sempre girato intorno all'oro nero e il paradosso ò che i paesi che scopriranno fonti alternative saranno quelli che avranno le risorse per investire nella ricerca e quindi chi già possiede e/o gestisce il fossile. Quindi gestiamo bene quello che è nostro e ricordiamoci che è una questione di sopravvivenza. Possibile che noi italiani non ragioniamo mai. Nel Tamigi è tornato il Salmone e gli inglesi adottano il fracking cosi come i Norvegesi e le loro campagne non fumano con i rifiuti tossici come le nostre. Pensate che complessivamente un pozzo di petrolio inquina meno di un centro commerciale e comunque a Ferrara c'è una fabbrica della montedison o giù di li che non solo sicuramente inquina ma deturpa anche il paesaggio. Pero ipocriticamente quella non si tocca perchè la gente ci lavora. Allora di cosa stiamo parlando? Dal prezzo degli idrocarburi dipendono tutte persone che hanno perso il lavoro perchè la loro fabbrica è andata all'estero. Gli stati uniti hanno aumentato la produzione e sono i primi al mondo rilanciando la loro economia. I cinesi pensano di aprire fabbriche in America perchè ora è conveniente. per favore riflettete e fate riflettere anche gli altri.