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Sunday, June 26, 2011

Simona Vicari colpisce ancora


Forse non e' nota come Stefania Prestigiacomo, ma di questa "senatrice" della repubblica Simona Vicari, siciliana e architetto, e delle sue visioni alquanto stampalate avevamo gia' parlato un anno fa.

Era quella che continuava a dire che le royalties in Italia devono essere basse, in modo da "incentivare" gli investimenti petroliferi in Italia e che in Italia ci sono troppi "lacci e lacciuoli" in materia di petrolio.

Roba da matti. Invece di incentivare le rinnovabili o il turismo, incentiviamo le trivelle!

Adesso Simona Vicari torna all'attacco e dice che ci sono "investimenti" petroliferi per 5 milardi di euro fermi perche' ci sono vari "motivi procedurali autorizzativi" che li bloccano.

E quali sarebbero questi motivi procedurali autorizzativi?

E cosa volete che siano? Come per il "ministro" Paolo Romani noi eravamo "meccanismi locali" ora per Simona Vicari siamo "motivi procedurali autorizzativi" indesiderati.

Le diamo fastidio noi cittadini italiani, in teoria sovrani di questa repubblica, perche' non vogliamo essere trivellati e perche non vogliamo fare la fine di Viggiano in Basilicata o di Gela in Sicilia.

Ed e' per questo che si deve "riorganizzare la materia, semplificare le procedure e snellire le autorizzazioni".

In poche parole: vogliono toglierci quei pochi diritti che abbiamo, quei pochi modi che ci sono rimasti per far sentire la nostra voce. Dice Simona:

Anche nel difficile momento attuale sono presenti nel nostro Paese progetti privati cantierabili che prevedono investimenti per oltre 5 miliardi di euro e il cui avvio è bloccato per vari motivi procedurali autorizzativi. A tali investimenti corrisponderebbe un livello occupazionale di oltre 30.000 occupati anno nelle attività dirette e nell’indotto, principalmente nelle regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Basilicata e Sicilia, che potrebbe superare 58.000 occupati anno, considerando i servizi indiretti (quali trasporti, alberghi, pulizie, e così via), senza ricorrere ad alcun incentivo pubblico

Ma cosa dice?

E tutte le altre opportunita' di lavoro che l'industria petrolifera distrugge dove le mettiamo?

E secondo lei trasformare i campi del Montepulciano in Abruzzo o l'industria turistica alle Tremiti, valgono quei supposti posti di lavoro, tutti da verificare, e secondo me sparati a casaccio?

E poi che lavoro e'? Andare a respirare veleni per tutta la vita, sparare materiale inquinante nel sottosuolo, oppure dover andare dai contadini a fargli il lavaggio del cervello e ad ingannarli dicendo "no guardi, non e' una raffineria, e' solo un centro oli"?

Vorrei vedere se lei ci mette i sui figli a lavorare in una raffineria.

E poi che costo hanno le malattie che inevetabilmente l'industria del petrolio porta con se, specie in Italia dove le leggi ambientali fanno pieta'?

E che costo hanno i campi inquinati?

E costo ha lo smaltimento di monnezza tossica?

Ci dica cara Simona.

Gela le dovrebbe essere familiare.

Ci spieghi come glielo spiega lei ai gelesi che ora si devono snellire le procedure. A quegli stessi gelesi che non possono piu' bere acqua potabile o che hanno tassi di malformazioni infantili alle stelle per colpa dell'industria petrolifera.

La Simona poi dice che quando arriva l'industria del petrolio "non si ricorre agli incentivi pubblici".

Ah si? E le spese sanitarie fra 20 anni chi le paga? E avere delle royalties cosi basse in Italia secondo lei non e' una forma di incentivo? E avere leggi penose in tema di difesa dell'ambiente non e' un'incentivo secondo lei? Ma se lo dicono gli stessi petrolieri che trivellare in Italia e' un sogno per quanto e' facile e poco costoso!

Poi spara:

per quanto riguarda le royalties, poi, le nuove cifre parlano di 16.000 euro a chilometro quadrato per la ricerca di idrocarburi, 24.000 in caso di proroga della concessione, e molto meno per le ricerche sismiche di petrolio e gas.

Se le puo' tenere lei le royalties, cara Simona. Non sa quanta rabbia mi fa la sua stoltezza, perche' e' per colpa di gente come lei che l'Italia va a picco, nella mia opinione.

Il territorio, lo svendi una volta. E poi?

Poi che hai incassato i tuoi 20 mila euro cosa fai? Guardi le trivelle? Respiri idrogeno solforato? Condanni i tuoi figli all'emigrazione?

Non esiste in Italia, in America, nel mondo, una sola comunita' che io conosca che sia felice di essere stata petrolizzata e non c'e' assegno che possa cambiare il fatto che le loro vite sono state spezzate per sempre.

Ma lei, cara Simona Vicari, lo sa cosa vuol dire lungimiranza? Programmazione per il futuro? Sviluppo sostenibile? O e' ferma al miraggio ENI degli anni 1960?

1 comment:

ludovico said...

sorrisi che emozionano,
foto che accarezzano il cuore,
parole di congratulazione che si bloccano in gola.
GRAZIE A TUTTI