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Monday, June 13, 2011

Il Papa, Agostino Superbo e l'ambiente

Don Agostino è sul piano personale il Buon Pastore che ogni amministratore regionale, impegnato a perseguire il bene comune,
merita di trovare sulla propria strada


Vito De Filippo, presidente della regione Basilicata
al Vescovo di Potenza, Agostino Superbo
23 Marzo 2011


Vogliamo capire cosa sta succedendo in quei boschi della Val d'Agri e nelle altre zone interessate dalle estrazioni. Da una parte c'è chi dice che è tutto ok. Dall'altro, e mi riferisco agli ambientalisti, si afferma che è in atto uno scempio ambientale di proporzioni inimmaginabili. Noi vogliamo avvalerci della consulenza di esperti che, in modo oggettivo, ci dicano dove sta la verità.


Agostino Superbo, Avvenire
29 Aprile 2003

Dopo 8 anni l'ha trovata la verita'?
E chi erano questi esperti?


Il papa parla in questi giorni di utilizzo di fonti energia non pericolose per l'uomo e l'ambiente.

Quando parla di "vastita' di catastrofi" di quest'anno, si riferisce a Fukushima, perche' ovviamente e' una tragedia grande, per cui soffriremo per anni a venire, tutti, anche se non lo sappiamo.

Basti pensare che dopo Chernobyl il tasso di radioattivita' "naturale" della terra e' aumentato di tre volte, su tutto il pianeta.

Il discorso che il papa fa pero' si puo' intendere in modo generale. Dice:

È l'uomo che viene prima, è bene ricordarlo. L'uomo a cui Dio ha affidato la buona gestione della natura, non può essere dominato dalla tecnica e diventarne soggetto. Questa presa di coscienza deve portare gli Stati a riflettere insieme sul futuro a breve termine del pianeta, davanti alle loro responsabilità verso la nostra vita e le tecnologie. Diventa necessario rivedere totalmente il nostro approccio alla natura che non è unicamente uno spazio da sfruttare o ludico ma il luogo natale dell'uomo.

Da come la vedo io queste parole dovrebbero risuonare in tutte le chiese, in tutti i vescovadi d'Italia come un invito a prendere posizioni piu' forti per la difesa del creato, dell'ambiente, della vita e a scandalizzarsi quando questo non succede.

E questo lo si deve fare in modo CONCRETO, facendo nomi, cognomi, sigle, calandosi nelle realta' locali e denunciando con coraggio lo schifo che vogliono fare o hanno fatto attorno a noi.

E siccome il petrolio e' il mio angolo di servizio alla comunita', non posso che pensare all'atteggiamento della chiesa di Basilicata, che non sa, non vuole, non ci pensa nemmeno a prendere queste parole e a tradurle nei fatti.

Che significano per loro le parole del papa?

Perche' sono 15 anni che non ci pensano neppure a dire una parola che sia una in difesa dell'uomo, e con la piena responsabilita' del loro ruolo?

Cosa aspetta la chiesa di Basilicata a dire:




Fermiamoci per un po'. Esigiamo prima di attuare scellerati raddoppi petroliferi che TUTTE le operazioni di petrolio in Basilicata siano le piu' sane possibili, siano monitorate, siano contenute entro limiti di ragionevolezza. Esigiamo che chi sgarra, inquinando campi, sorgenti, dighe e pesci venga punito severamente. Esigiamo che i politici facciano il loro dovere e non gli zerbini dell'ENI. Scandalizziamoci.

Perche' hanno paura? Di cosa esattamente hanno paura?

O quegli auguri da parte di Vito De Filippo a Monignor Agostino Superbo sono davvero tanto piu' importanti di giovani che emigrano, di pozzi che l'ENI voleva costruire dietro gli ospedali, di gente che beve acqua inquinata, di fiumi appestati e di gente che finisce all'ospedale per colpa di ditte petrolifere e di politici e nel silenzio generale?

A che serve un cristianesimo cosi? Soprattutto, a chi serve un cristianesimo cosi?



4 comments:

Anonymous said...

Gent.ma prof.ssa D'orsogna,
la ringrazio per questo faro potente cha lei ha accesso su questo scempio /iniquità.
Tuttavia non penso che i politici abbiano paura, sono semplicementi piu propensi a prendere stecche affiancando i potenti, potenti imprese che spesso hanno fortemente contribuito alla loro elezione (spese campagna elettorale), e che anche dopo si occupano di foraggiarli per arricchirli , e far arrivare le briciole ad una parte della base..
in due parole: non sono liberi, ma collusi o corrotti!

Circa la Chiesa ed i suoi uomini,
non voglio giustificarli- Dio sa da quanti anni chiedo che l'assenza di raccolta differenziata e l'insieme di tutti i comportamenti non rispettosi del creato,+ le speculazioni finanziarie, siano equiparate ai tanto condannati adulterio,contraccettivi,etc.- ma in un territorio in cui ci sono migliaia di cose che non vanno,(gente che non arriva alla terza settimana,giovani senza futuro, criminalità diffusa che paralizza, crisi economica che non dà speranze,decine di problemi ambientali più conosciuti, etc.) non è proprio automatico occuparsi anche di questa sacrosanta petrolizzazione, per quanto legittima ed importante.
Io stessa, le confido, pur essendo abbastanza addentro alle questioni ambinetali, ignoravo completamente prima di imbattermi nel suo blog, la gravità dell impatto ambientale dovuto alle sole estrazione/ricerca petrolifera.
GRAZIE PER IL SUO NOBILE LAVORO, E BUONA FORTUNA ..PER TUTTO!

Anonymous said...

giusto!
brava!!;-)

Anonymous said...

Solo una domanda: perchè la Chiesa dovrebbe schierarsi contro l'industria petrolifera? Forse che i vescovi, il Papa, il clero tutto non viaggiano sulle automobili che vanno a benzina e a a gasolio oppure si scaldano d'inverno con il gas e si raffrescano d'estate con l'aria condizionata che utilizza l'elettricità prodotta anche dalle fonti fossili?
Pensare ad un'Italia senza petrolio è comodo ma non è oggi fattibile a meno di un "miracolo" divino (salvo poi "autorizzare" le compagnie petrolifere ad estrarlo in Africa, in America del Sud o dovunque le regole siano meno stringenti e le anime candide non possano turbarsi....)

Viler said...

"Il primo arcangelo di Dio, un cherubino di nome Helel ben Sahar, figlio dell'alba (Lucifero), che Dio aveva nominato guardiano di tutte le nazioni, il terzo giorno della creazione si mise a camminare nell'Eden carico di gioielli. Presto il suo orgoglio divenne tanto grande che osò sfidare Dio. "Io voglio ascendere sopra le nubi e le stelle e farmi incoronare sul monte Saphon, il monte dell'assemblea, e diventare così uguale a Dio!" disse. Dio, accortosi dell'ambizione di Helel ben Sahar, lo cacciò dall'Eden e lo precipitò nello Sheol. Il cherubino lampeggiò come un fulmine e cercò di opporsi, ma fu ridotto in cenere. Da allora il suo spirito vaga senza pace nell'abisso dello Sheol."
Isaia, XIV 12-15 II Enoch XXIX 4-5 Luca X 18

Ecco perchè la Chiesa deve pronunciarsi.