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Tuesday, December 16, 2008

La grande abbuffata


Piove sul bagnato. Oggi altre belle pagine di "politica" abruzzese, e in parallelo di "politica" petrolfiera in Basilicata. Entrambe collegate da fortissimi sospetti di tangenti, inciuci, scambi, concussioni, affari privati. Il tutto ai nostri danni.

Oltre all'indagato Luciano D'Alfonso che tiene un bel crocifisso nel suo studio per fare scena c'e' tutto il jet-set pescarese in questa storia di ruberie varie. Non ci hanno lasciato nulla.

Il segretario di d'Alfonso, Guido Desio, teneva un fascicolo con tutti i pagamenti fatti dalle varie entita' imprenditoriali e politiche. C'era l'elenco imprenditori, l'elenco partiti, l'elenco della 'Margherita'. E poi i nomi delle persone con una b che stava per pagamento in bianco, cioe' regolare, e con una n che stava per pagamento in nero.

Tutti quei pagamenti fanno parte della categoria t: truffati al cittadino normale, che e' sempre alla fine quello che paga. La gente normale, quella che paga le tasse che in Italia sono fra le piu' alte del mondo occidentale, la gente normale che non arriva alla fine del mese e che vede schizzare in alto i prezzi della pasta, dei voli aerei, delle medicine.

Non ho scelto queste categorie a caso:

Il figlio di Carlo Toto, Alfonso Toto, versa soldi a D'Alfonso-Desio in cambio di laute cene, viaggi gratis in tutto il mondo su Air One per il sindaco e per la sua famiglia. Pare che gli piacesse in particolar modo New York. Toto padre e' stato il testimone di nozze di D'Alfonso. Nonostante cio' pare che questi regali servissero per cementificare la loro amicizia. Peccato che le altre cose che hanno cementificato assieme hanno fatto piuttosto uno schifio per la collettivita'.

Avete presente quando arrivi a Pescara e la prima cosa che vedi e' quello scempio dell'area di risulta, con bancarelle da terzo mondo, parcheggi senza righe, buche dappertutto e viuzze dove non ci si entra con due macchine che si incrociano? Mi sono sempre chiesta se non si potesse costruire un moderno parcheggio (bello, largo e funzionante, non come quelli alla meno peggio di Fiumicino) e usare il resto della zona per farci un parco cittadino. Mi sono sempre chiesta, ma perche' non fanno una gara di appalto seria e non invitano qualcuno di creativo a pensare a come usare quel pezzo di terra nel cuore della citta' in un modo elegante?

Beh, ora si capisce tutto. Perche' la concorrenza non c'era, perche' non hanno dovuto vincere le gare per creativita', per bellezza, per darci qualcosa di architettonicamente intrigante. Erano partiti bene con un bando europeo nel 2006 sotto l'amministrazione di D'Alfonso, poi hanno fatto rettifiche e confusione per cui alla fine si e' presentato solo un concorrente. E chi era costui? Carlo Toto! Ma come puo' essere che si presenta solo lui? E con quale progetto? In circa 30 anni si stima che quel pezzo di terra dove ha dovuto pagare solo l'asfalto e due alberi di ulivo gli fruttera' 400 milioni di euro. 400 milioni di euro dei nostri soldi per parcheggiare li e a costo praticamente zero per lui.

Il tizio che ha scritto il bando per l'appalto dell'area di risulta, Giampiero Leombroni, e' poi finito a lavorare per Toto. Coincindenze? Coincidenza pure che la magistratura e' riuscita a trovare 150 mila euro dati da Toto a D'Alfonso? Gli pagava l'autista, la benzina, le vacanze, gli dava degi aerei che poteva usare gratis per voli privati. D'Alfonso si fece con la sua famiglia Pescara-Malta-Venezia gratis per circa 25,000 euro. Lo stipendio medio di un insegnante in Italia all'anno. Il sindaco pero', da gran gentiluomo, e con la croce nel suo ufficio, nega e dice che e' tutta colpa del suo segretario Desio cha faceva tutto per conto suo. Forse che Dezio obbligava D'Alfonso ad andare in vacanza con l'aereo personale!

Ora, mi si dira' che D'Alfonso si anche adoperato contro il centro petroli. Lo so, e' venuto anche a sentirmi a Pescara. Arrivo' tardi, io avevo gia' finito di parlare e mi hanno *fatto ripetere il discorso daccapo* apposta per lui. Gianni Belcaro si arrabbio' ed ando' via. Io, allibita e scioccata, rifeci il mio discorso, lui ascolto' e poi se ne ando'.

Ad ogni modo, da come la vedo io, non e' che siccome si e' fatta una cosa buona, allora tutto il resto ce lo scordiamo. Se queste accuse sono vere, D'Alfonso, come Del Turco, merita ogni punizione possibile. La politica e' una responsabilita' seria e non puo' essere assolutamente usata per tornaconti personali. Come Del Turco, D'Alfonso e' giuridicamente innocente fino alla fine dei lunghissimi processi italiani, ma visto che e' tutto circostanziato da agendine, ricevute e assegni vari, l'onere di spiegare tutto e' su di lui.

Ci sono delle prove fisiche che secondo me rendono queste persone moralmente colpevoli, anche se e' tutto legale.

Ma andiamo avanti, pure il gruppo Filippo de Cecco, della pasta della Fara, ha versato 10 mila euro a D'Alfonso-Desio, in modo "regolare". Da oggi avranno un cliente in meno, la sottoscritta.

L'imprenditore Luigi Pierangeli, titolare di una casa di cura di Pescara e' coinvolto pure lui. In passato aveva querelato Bruno Vespa e Ottaviano del Turco per diffamazione. In quel tempo gli erano stati attributi "comportamenti scorretti e non veritieri" e per questo li aveva denunciati.
Beh, in questi giorni Pierangeli e' accusato di ben altri comportamenti illeciti. Anche lui ha versato circa ottomila euro a Desio-D'Alfonso che poi magicamente gli commissiona la trasformazine dell'ex fonderia Camplone in un centro regionale dirigenziale, detto le tre Torri.

Ma come potranno persone del genere mai rappresentare gli interessi della collettivita'? E se Toto o Pierangeli stavano nella Buonefra o nella CIA (il consorzio nato apposta per dare "servizi" all'ENI di cui fa parte anche Fratino), il sindaco di Pescara avrebbe detto lo stesso il suo timido no al centro petrolfiero? E se si presentava l'ENI o la MOG o la Petroceltic, con altrettanti 'omaggi' il nostro sindaco lo stesso avrebbe detto no al centro petrolifero?

Quante decisioni ha preso D'Alfonso pensando a quella croce che tiene appesa nel suo uffico e quante altre pensando ai suoi amici e al suo portafoglio?

Chissa come prendono queste notizie Fratino e Di Martino, attendo con ansia di leggere il blog di Mauro Vanni...

Non so spiegare il mio senso di schifo. E' tutto cosi' sporco, cosi' ammuffato, cosi' viscido. Mi fa vergognare di essere abruzzese. Dove sono i veri statisti? Dove sono le persone che fanno il proprio mestiere di amministratori per amore? E' vergognoso.

Fonti: Primadanoi 1,Primadanoi 2, Primandanoi 3, Primandanoi 4

7 comments:

Anonymous said...

Link da leggere:
http://www.adnkronos.com/IGN/AziendeInformano/?id=3.0.2825937710
Si tratta di novità????

maria rita said...

non si legge il link.

per mettere un link fai cosi:

$a href = "http etc etc"& Nome link $/a &

invece del $ metti <
invece del & metti >

(senno non potevo metterlo per iscritto)

apo said...

Non si può dire di essere garantisti e poi procedere con i sillogismi come se non fosse così,..

Anonymous said...

Chissà come prendono queste notizie Fratino e Di Martino, attendo con ansia di leggere il blog di Mauro Vanni...

Non so spiegare il mio senso di schifo. E' tutto cosi' sporco, cosi' ammuffato, cosi' viscido. Mi fa vergognare di essere abruzzese. Dove sono i veri statisti? Dove sono le persone che fanno il proprio mestiere di amministratori per amore? E' vergognoso.
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1)I politici di professione credono che con la delega data dagli elettori possono fare tutto quello che vogliono, la pensano tutti come Berlusconi e vorrebbero le stesse protezioni anche i consiglieri comunali dei piccoli paesini;
2)per ottenere questi privilegi lottano con l’estremo delle loro forze, se riescono, prendono tutto il posibile;
3)non c’è da vergognarsi di essere abruzzese, c’è da rammaricarsi di essere nata persona onesta che da il massimo di se per il bene della collettività e di non condividere né il comportamento dei politici né il comportamento della quasi totalità del popolo che è capace di lottare solo per il superfluo;
4)gli statisti non esistono durante la fase di distruzione di uno stato o di una comunità;
5)le persone che amministravano, per amore, il suo popolo non esistevano neanche prima della globalizzazione, figuriamoci adesso.

Massimo Tripodi said...

BRAVA!! Sei cresciuta bene :) Ciao Massimo

maria rita said...

Massimo, ma che ci fai sul mio blog? E' una vita che non ti sento/vedo. Scrivimi qui dorsogna (chiocciola) math (punto) ucla (punto) edu. Ciao MR

@enio said...

@mario

l’estremo delle loro forze..

e pertanto spendono tutti i loro averi per essere eletti e qualche volta fanno anche dei debiti (mutui)e quindi una volta al potere vogliono rientrare subito dalle spese e guadagnare quanto più possibile.Per farlo venderebbero la madre e quindi Chiodi non è la soluzione per gli Abruzzesi ma il problema in quanto lui ha impegnato persino l'anima al cavaliere di arcore.